Salta al contenuto

Quando

ore 17.30

Dove

Sala del Minor Consiglio

Fondazione Palazzo Ducale Genova

presentazione libro di Giovanni Dall’Orto

Edizioni: Il Saggiatore 2015

introduce Luca Borzani

Per lungo tempo, la storia dell’omosessualità si è risolta nel racconto spettacolare delle vicende biografiche di individui eccezionali – Oscar Wilde, Leonardo, Caravaggio –, certamente famosi per i propri amori, ma tutt’oggi ricordati per gli scandali di cui si resero protagonisti, le controversie non ancora sopite che li riguardano o i loro contributi all’arte, alla scienza, al pensiero. Al contrario, la quotidianità del vivere omosessuale nel corso dei secoli è stata di frequente relegata sullo sfondo della storia del costume, quando non scopertamente ignorata dagli studiosi, più interessati all’eccezione che alla regola. A colmare questa vistosa lacuna interviene Tutta un’altra storia, in cui lo storico e militante Giovanni Dall’Orto raccoglie il frutto di anni di ricerca, disegnando una traiettoria che dalla classicità grecoromana arriva – attraversando gli snodi imprescindibili della nascita della cristianità, del colonialismo e dell’età vittoriana – all’Europa dei totalitarismi: frammenti lirici, lettere private, appunti diaristici, atti processuali, molti dei quali mai pubblicati prima in Italia, vanno a comporre un mosaico immane, tanto eterogeneo nei luoghi e nei tempi quanto coerente nei temi che lo percorrono, restituendo infine voce a chi, per secoli, non l’ha avuta. Con uno stile capace di unire al rigore storiografico il gusto caustico per l’invettiva, Giovanni Dall’Orto affronta scandali e repressioni, riti e consuetudini che hanno accompagnato l’omosessualità occidentale nel suo divenire storico, e in questi corsi e ricorsi trova le ragioni profonde delle divisioni di oggi, delle battaglie, delle conquiste. Nella certezza che soltanto dalla comprensione di ciò che è stato si producono consapevolezza critica e senso di responsabilità – i frutti più maturi della conoscenza storica che, soli, possono nutrire il domani. Il passato, come scrisse William Faulkner, non è morto, «anzi non è nemmeno passato»