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Dove

Sala Liguria

Fondazione Palazzo Ducale Genova

mostra a cura di Anna Orlando
con la collaborazione di Sergio Casoli
 
 
Orari: in settimana ore 9 – 19
sabato e domenica ore 10 – 19
 

la mostra è un evento collaterale al ciclo di incontri Novecento italiano oltre il Pop. Qui il programma completo

Cosa succede in Italia mentre al di là dell’Oceano Andy Warhol mette a punto un’innovativa ricetta artistica?
 
In parallelo con la grande mostra su Andy Warhol che indaga l’avvento della Pop Society con baricentro propulsivo New York e più in generale l’America, il ciclo Novecento italiano oltre il Pop propone approfondi- menti critici su quanto accade nel variegato palcoscenico dell’arte in Italia.
 
Gli anni Sessanta e Settanta sono per l’Europa, come per gli Stati Uniti, un momento di grande fermento e forti contrasti: sogni e proteste, boom economico e poi austerity, ottimismo, ma anche duri scontri sociali.
 
Alla Biennale di Venezia del‘64 il Leone d’Oro va a Robert Rauschenberg e l’arte americana s’impone prepotentemente come qualcosa di più vicino con cui corre l’obbligo di confrontarsi.
Questa piccola selezione di opere e i quattro incontri del ciclo propongono momenti di riflessione su questo tema, attraverso la figura di altrettanti artisti, tra i più importanti ed emblematici per la storia dell’arte italiana del Novecento.
 
Dalla provocazione di Piero Manzoni nella Milano dei primi anni Sessanta con la sua “Merda d’artista” (un esemplare qui esposto), alle nuove ricerche con gli strappi e i tagli di Lucio Fontana (qui in mostra un lavoro del ‘58), alla Roma di Mimmo Rotella che strappando i manifesti dai musei delle strade (esposto uno strappo del‘63, un anno dopo la prima celebre MariIyn di Warhol) mette in discussione la natura stessa dell’opera d’arte, per concludere con Alighiero Boetti che si inserisce nel dibattito della serialità, ripetitività e paternità dell’opera d’arte con un suoi celebri “arazzi” (uno in mostra).
 
Per la prima volta, rispetto alle serie di incontri organizzati in occasione delle precedenti mostre ma sempre gratuito e aperto alla città, il ciclo affianca le relazioni degli esperti all’esposizione di alcune opere provenienti da un’importante collezione privata milanese: in questa sala, dal 16 novembre all’11 dicembre, una selezione di lavori di Manzoni, Fontana, Rotella e Boetti offrono lo spunto ai relatori per raccontare al pubblico il ruolo di questi maestri nell’Italia del Dopoguerra, del boom economico e del consumismo, con voci talvolta molto diverse dalla parlata Pop.