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Fondazione Palazzo Ducale Genova

Magnificienza e splendore della Collezione Chiossone

Sono esposti – per la prima volta – pezzi in gran parte inediti, che illustrano lo stile di vita e la concezione esistenziale delle classi dominanti del periodo Edo (1600-1868), epoca della massima fioritura dell’arte della lacca (I-X). Sono documentati gli aspetti di rappresentanza della vita del samurai . guerriero non meno che conoscitore d’Marte e collezionista di rare lacche cinesi (I-II), letterato e adepto della cerimonia del tè (III) – e il mondo di usi e abitudini esistenziali legato alle supelletili e agli oggetti che arredavano i quartieri privati delle residenze aristocratiche: arredi e utensili da studio, da gioco, da toeletta, da tavola ed oggetti devozionali (IV-VIII).
Gli orologi e altri strumenti di misurazione, meno frequentemente decorati in lacca, sono presentati in apposita sezione (IX), come i complementi in lacca dell’abbigliamento maschile, oggetti legati alla moda e al vestiario (X). Nell’XI sezione sono raccolte le opere di alcuni grandi maestri del periodo Meiji (1868-1911), che preservarono e trasmisero le tradizioni tecniche e artistiche della lacca durante l’epoca della “modernizzazione”.
Infine, alcuni arredi provenienti dall’arcipelago di Okinawa documentano una particolare cultura regionale dell’arte della lacca, frutto dei secolari influssi incrociati della Cina e del Giappone (XII).

URUSHI – LA LACCA GIAPPONESE
La lacca dell’Estremo Oriente è il lattice estratto da una pianta chiamata in giapponese urushi no ki, “albero della lacca”: la straordinaria qualità di questa materia, definibile come una “plastica naturale”, consiste nel fatto di consolidarsi formando una superficie lucente e praticamente inalterabile. Urushi, il lattice giapponese, è la lacca di migliore qualità in Estremo Oriente, ed ha consentito agli artisti nipponici, dall’VIII al XX secolo, di sviluppare tecniche di lavorazione e di decorazione assolutamente originali, come il makie, la lacca d’oro. I maestri laccatori hanno infatti creato opere di straordinaria raffinatezza lavorando materiali disparati, incorporandoli e proteggendoli con strati di urushi: metalli nobili in polvere, fiocchetti o briciole, in foglia e lamina, madreperla bianca e iridescente, avorio, tartaruga, ceramica e perfino guscio d’uovo e altri tegumenti cornei.
L’arte del laccatore richiede perciò non soltanto l’addestramento visivo e manuale e la coltivazione dell’immaginazione creativa indispensabili ad ogni arte, ma anche una infinita pazienza e un’amorevole attenzione per i dettagli: le opere in lacca, anche quelle che appaiono nude e semplici, sono in realtà costruzioni molto elaborate.

Catalogo Edizioni De Luca – Roma