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Fondazione Palazzo Ducale Genova

Venerdì 22 dicembre ore 21
 
ANDROMACA
“AndromacA” (Stefano Bertoli e Antonella Suella) nasce alla fine del 2006 come progetto di lettronica/sperimentale basata sull’uso della voce soprano tipico della contemporanea e non solo
e sull’uso di softwares e macchine analogiche a sostituire l’intero impianto orchestrale.
I richiami sono sicuramente all’elettronica colta del Novecento e alla musica concreta, ma anche generi considerati “meno puri”, come l’elettronica di base industriale. Importante caratteristica è dare molto spazio a improvvisazioni o quasi improvvisazioni (su palinsesto).
 
DEBASER
La musica di Debaser si contraddistingue per una parte melodica contratta ed essenziale,
samples vocali in cui le voci si confondono in echi e riverberi fino a perdere il loro significato originale e sottofondi sonori articolati.
Le trame ritmiche si susseguono in strutture verticali in continua mutazione e, attraverso accostamenti spontanei e istintivi, le sequenze si ricompongono fino a dare unità e coesione ai brani.
Per la parte visiva Debaser si avvale della collaborazione di Guido Lotti che utilizzando immagini e video scaricati dal Web affianca e rimonta le sequenze in una sorta di assemblaggio.
I segni dispersi nella rete, come object trouvé, sono manipolati e ricomposti in differenti forme e significati.
 
NIGREDO
Nigredo è il termine latino che significa colore nero o nerezza, denota in alchimia la fase al Nero della Grande Opera, cioè il passo iniziale, il primo momento nel percorso di creazione della pietra filosofale, quello della putrefazione e decomposizione.
Allo stesso modo l’approccio del progetto musicale ricerca una propria metamorfosi evolutiva partendo dai composti umili e basilari della terra, emulando il suono del suo profondo Sabato 23 dicembre ore 21
 
VALERIO VISCONTI
Synth analogici, noise, kick drums. Un progetto solista che guarda al futuro, e sempre alla ricerca di nuove fonti sonore. Compositore per pianoforte sin da bambino, Valerio Visconti da quasi 10 anni crea e compone anche musica elettronica.
In questo periodo ha attraversato diversi generi, mantenendo sempre una sua propria identità sonora, caratterizzata da suoni profondi, ruvidi, meccanici, ispirati prima dall’industrial e dal noise, poi dall’IDM e dall’ambient-drone.
Nel 2016 la sua ultima release per Noise Praise Records di Londra, “Blauer Regen”, un EP che ha riscontrato molto interesse nella critica d’oltremanica.
Molto ricca la sua attività live prima in Italia e poi in Inghilterra, dove insieme ad altri musicisti ha ricreato nuove colonne solore per film storici, suonandole poi dal vivo durante le proiezioni dei film in una serie di concerti, sia a Genova che a Londra.
LINKS:
http://bit.do/valeriovisconti
 
VIDEO – LIVE:
https://www.youtube.com/watch?v=Wad9HZIirm8
https://www.youtube.com/watch?v=LreiIYLVmto
https://www.youtube.com/watch?v=_3zvJ8MeSfs
 
VIDEO – PROJECTS:
https://www.youtube.com/watch?v=cERRmRfKRQ8
https://www.youtube.com/watch?v=h9fHp65RaPk
https://www.youtube.com/watch?v=VF9Qkt89u30
 
GEDRON
Gedron presenterà un live denso di sfumature e ritmi, utilizzando sia synth analogici che digitali
nonchè drums ultilizzate in presa diretta.
Il tutto impreziosito dalla voce di Patrizia Paita (da Varese). La proposta di brani si snoderà tra tematiche dark ambient e nella direzione recente di tumultose cavalcate ritmiche “techno abstract”. Alla ricerca di una “catarsi”oscura, ossessiva e rituale.
 
CULT OF TERRORISM
Cult of Terrorism è il progetto ambient/soundscape di Joshua Pettinicchio,
già frontman della band crossover/mathcore Under The Bed.
Dopo aver suonato dal vivo con artisti come Thisquietarmy, Valerio Orlandini, Lili Refrain
e Petrolio, firma con l’etichetta Diodrone e pubblica ‘Il Freddo di Quel Che Esiste’,
prima tape con il supporto di Bad Girl e Le Cose Bianche.
Armato di groovebox, campionatore e microfono, Cult of Terrorism esplora atmosfere cupe, sospese e rarefatte, aspettando che il Freddo finisca.
https://diodrone.bandcamp.com/album/il-freddo-di-quel-che-esiste Venerdì 29 dicembre ore 21
 
MODUS
Massimo Pegoraro sviluppa in Modus un suo personale universo sonoro.
Le sue composizioni elettroniche, ricche di estrosi arrangiamenti ed avanguardia tecnica, toccano diferenti generi, dal down-tempo sinfonico alla techno aereo-spaziale, dalla Concrete Musique fino ai Garage breaks piu` implacabili. Fra techno e natura, casualita e sequencer, ritmi decisi e voci parlate!
Questo e’ sostanzialmente MODUS, classe 1981, da sempre dedito alla ricerca ed allo studio in ambito musicologico. La sua musica si muove tra differenti forme e stili, incentrati in una sorta di elettronica sacrale ed estremamente narrativa.
L’amore per gli strumenti elettronici e la curiosita` nello scoprire nuovi mondi compositivi sono le fondamenta del suo percorso sonoro che vuole riprodurre in ogni performance.
Remixato da Hieroglyphic Being nel suo “Adderf Arreug” EP su Marmo Music, Modus lancia lo scorso settembre l`album di debutto per Wo Land, “Quattro”.
 
ZSP (Davide Bruzzi e Andrea Cappellari)
Davide Bruzzi, chitarrista eclettico fra rock, progressive e psichedelia elettronica, votato all’esplorazione del linguaggio solistico e alla costante ricerca di ogni prelibatezza anticonvenzionale nel panorama musicale rock metal odierno.
Attualmente suona chitarre e tastiere per Il Segno del Comando, scrive per il Zena Soundscape Project, e in passato ha contribuito ai dischi di Egida Aurea, Ritual of Rebirth e Ballo delle castagne.
Per questa collaborazione con Duplex Ride presenterà uno spettacolo di improvvisazione e sovrancisioni fra Echoplex, chitarra 7 corde e sintetizzatore.
Alla batteria elettronica Andrea Cappellari
 
> J-GST
Il progetto J-GST è nato dalle sperimentazioni del bassista genovese Giacomo Gastaldi
nell’ ambito della musica elettronica pura, influenzato da compositori, artisti e band contemporanee, da Karlheinz Stockhausen a Merzbow, dai Sunn O))) agli Ordo Rosarius Equilibrio, dai der Blutharsch, agli Atrium Carceri, dagli Einsturzende Neubauten ai Bohren & Der Club Of Gore.
Nei brani infatti si può trovare un mix di ambientazioni tipicamente industrial, suoni e rumori acidi,
passaggi drone/dark ambient e minimalistici e inserimenti di strumenti folk come chitarre e mandolini Sabato 30 dicembre ore 21 MASS PROD
Live set audiovisivo ispirato al suo ultimo album Earquake.
“Massprod e’ il boss della Wo Land, etichetta collegata alla Marmo Music.
Il suo album e’ un solido prodotto di industrial-techno dalle scansioni metalliche su cui giostra un synth dispettoso: lo sciolto funk di “Membrane”, le atmosfere space-filmiche di ”Loculo”, l’anfetaminica frenesia di “Cimice”, le slabbrature di “Spazio Taglio” e il successivo catafascio di “Lupi”, la ambient fluorescente di “Perdido Key”, tutto e’ decisamente molto buono, un florilegio dalle possibilità’ di applicazione del techno suono.
(dalla recensione di Stefano Isidoro Bianchi, Blow Up).
 
N.O.S.
N.O.S. e’ formato da Marco Cacciamani, Claudio Ferrari e Riccardo Canessa, che, tra le rispettive diverse passioni artistiche, qui condividono quella che hanno in comune: la musica eletttronica.
Essenzialmente improvvisate, le loro performances sono integrate con videoproiezioni curate da Gianriccardo Scheri ed aperte ad interventi di ospiti.
Si definiscono un gruppo d’improvvisazione elettrotecnica, i cui diversi incontri in studio e i concerti dal novembre 2008 hanno finora fruttato 3 CD autoprodotti. http://www.soundcloud.com/nos_it
 
LIDIA GIUSTO
“Fare archeologia industriale richiede uno sguardo attento e uno spirito critico riguardo i fenomeni storici ed economici che hanno attraversato gli ultimi due secoli. L’archeologia industriale, oggi, risulta essere molto vicina a noi ma allo stesso tempo ci appare leggendaria e irrecuperabile. Vibrante di un’intensa nostalgia”. – Eugenio Battisti.
“Il sole sta bagnando lentamente le bianche facciate; di quando in quando si sentono i colpi di campana ritmici e cristallini delle chiese, e le fucine, tutte le fucine della città, le fucine nere, le fucine silenziose durante la notte, cominciano a cantare.” – Azorin, Un’elegia, da Los Pueblos.
Lidia Giusto (1984) fotografa utilizzando come mezzo di espressione un obiettivo, puntato sui chiaro scuri, sui pieni e sui vuoti, sulle forme e sugli spazi. Dedita alla fotografia dell’archeologia urbana e dell’industriale abbandonato, che la portano a viaggiare in Italia e all’estero, Lidia incentra la sua ricerca sulla contrapposizione tra la presenza e l’assenza, che traduce poi in un bianco e nero ad alta densità.
Dove l’ombra è intesa come assenza di luce e la luce come assenza di ombra, come tempo trascorso, ma mai perduto, immortalato in quell’attimo in cui una linea netta traccia il confine tra il chiaro e lo scuro oppure si scioglie, laddove assenza e presenza si confondono. Un dogma di vita, insomma, che si traducein immagini pulite, intense, assolute. Dice di sé: “La macchina fotografica è il prolungamento della mia mente, l’estensione del pensiero e dell’interiorità, che passando attraverso un obiettivo diventa inquadratura ed immagine”. Inizia a fotografare da adolescente, avvicinandosi fin da subito al tema degli abbandoni industriali e civili.
Ha partecipato ed esposto a numerose mostre e concorsi, personali e collettive, in Italia e all’estero. Duplex Ride è un’associazione culturale interessata ad ogni forma d’arte, che propone principalmente eventi di musica elettronica e videoproiezione.
Duplex Ride è un’idea in movimento, è arte collettiva, è ricerca elettronica, è sperimentazione in tutte le sue forme, dalla pittura, alla fotografia, alla scrittura. mail: dplxride@gmail.com
sito: http://duplexridegenova.wordpress.com
news: www.facebook.com/Duplexride
video live: www.youtube.com/DuplexRide